My Hero Academia, o Boku no hīrō academia che dir si voglia, è la trasposizione anime del manga omonimo, disegnato e ideato da Kōhei Horikoshi. Il manga è serializzato sul Weekly Shōnen Jump di Shūeisha, mentre in Italia dalla Star Comics.
U.A. Aspettami!
Il mondo e tutto il genere umano ha ottenuto la possibilità di sviluppare i Quirk, capacità sovraumane che la società ha messo al servizio del bene comune, dando così vita a una società stracolma di Heroes. Il protagonista della storia, Izuku Midoriya, esce fuori da tutta questa super normalità: difatti è nato senza poteri. La sua eccezionale capacità è quella di non mollare mai, di non arrendersi nonostante sia un passo al di sotto degli altri; ha un solo obiettivo: diventare un Hero. Il suo sogno più grande, infatti, è quello di riuscire ad emulare il suo eroe: All Might. Il suo confronto con il coetaneo Bakugou, eterno amico/nemico, lo spingerà a credere ancora di più in se stesso; tuttavia, sarà proprio l’incontro con il fantomatico eroe numero uno a stravolgere la vita del giovane Midoriya, il quale, per di più, sarà maggiormente esortato ad entrare nell’Accademia per la presenza stessa di All Might come insegnante. Riuscirà il nostro Midoriya ad entrare nell’Accademia degli Eroi U.A.?
Cosa c’è di Super?
Tutto è Super in My Hero Academia. Midoriya appare come il classico disadattato che si trova a vivere una situazione più grande di lui. Nonostante ciò, egli riesce subito a distinguersi per la sua inossidabile capacità di mettersi completamente in gioco per la vita altrui. Non è perfetto, non è impeccabile, ma qualsiasi cosa faccia, la fa per aiutare chi ha vicino, senza mai tirarsi indietro.
La storia verte sì sulle problematiche e la crescita del protagonista, ma si evolve di puntata in puntata concentrandosi sui vari personaggi, per dare a tutti una caratterizzazione ben specifica. Non cresce solo Midoriya; di pari passo con lui c’è un crescendo corale che porta la serie a incanalarsi al meglio verso la seconda stagione.
Plus Ultra
Il punto forte, come ovviamente è giusto che sia in uno shonen, sono i combattimenti vertiginosi. Di Villain se ne vedono quanto basta in una prima stagione di 13 episodi. Quando ci sono, però, i brividi arrivano a fior di pelle. Una grafia pazzesca affidata allo Studio Bones risulta efficace e fluida, mettendo al meglio in scena quanto Kohei aveva ideato nel manga. Il design dei personaggi in espressioni e corporatura è tutto perfettamente rispettato.
Il reparto audio, dalla opening realizzata dai Porno Graffiti: “The Day” e la ending “Heroes” di Brian The Sun, passando per tutte le soundtrack, merita una plauso particolare: ritmicità e bellezza sono di certo il loro punto forte. Ascoltarle fuori dal contesto dell’anime è piacevolissimo; farlo durante le puntate lo è ancora di più.
Che altro aggiungere? Ah… un motivo per cui ho scelto Midoriya come nickname c’è!