Back to school… Great Teacher Onizuka

Great Teacher Onizuka, iniziato da Tooru Fujisawa nel 1997, è ormai diventato a tutti gli effetti un classico per quanto riguarda il genere ad ambientazione scolastica. Nata come manga serializzato su Weekly Shōnen Magazine, la serie è forse più nota in Italia dall’adattamento anime realizzato dallo studio Pierrot nel 1999 e trasmesso su MTV a partire dal 2003.

La storia segue le comiche (ma non troppo) avventure di Eikichi Onizuka, 22 anni, celibe, ex-mototeppista del duo Oni-Baku. GTO (così è generalmente nota tra gli appassionati) è infatti il sequel di due opere dello stesso autore, Shonan Junai Gumi e Bad Company, incentrate appunto sulla vita passata del protagonista. Dopo aver conseguito la laurea in una università dalla pessima reputazione, Onizuka sostiene un terribile colloquio come insegnante nella scuola media privata Kissho. Assunto contro ogni possibile previsione, Eikichi compie dunque i primi passi per realizzare il suo sogno: diventare il più grande insegnante di tutto il Giappone e, soprattutto, sposare una giovane studentessa.

La trama presenta evidenti aspetti comici e si presta a un tono tendenzialmente molto leggero. Che l’atmosfera generale sia diretta a suscitare il riso del lettore/spettatore è innegabile, ma non deve trarre in inganno. Dietro a trovate comiche a volte quasi demenziali (indimenticabili le gag con la Cresta del vicepreside Uchiyamada) si nasconde infatti un’attenta e feroce critica al sistema scolastico giapponese. Si tratta di un ambiente estremamente competitivo, in cui tutto ciò che conta sono i risultati. Non c’è spazio per l’amicizia e le relazioni umane, ogni cosa è subordinata al raggiungimento del primo posto, in qualsiasi ambito. Un simile clima porta immancabilmente a gravi conseguenze sociali e psicologiche. Onizuka, che rompe ogni possibile regola, si configura come un antimodello positivo. Il suo è, in fondo, l’unico modo di uscire indenni da un ambiente che altrimenti condurrebbe alla pazzia.

Focus principale della serie (sia manga che anime) è il rapporto che il giovane insegnante riesce a costruire, a prezzo di enormi sacrifici e fatiche, con gli alunni della classe 3-4. Si tratta di una classe tristemente famosa per aver fatto ritirare qualunque insegnante. La sfida è dunque seria fin dall’inizio, ma la perseveranza e a volte l’incoscienza di Onizuka non resteranno senza effetto. GTO insegna come affrontare non solo la scuola, ma la vita nella sua accezione più ampia. Mostra, con divertimento e pungente ironia, tanto il modello da seguire quanto quello da evitare.

Perché, in fin dei conti, anche un insegnante che fuma, fa lezione in costume e spende la maggior parte dei suoi risparmi in videogiochi può diventare un vero e proprio maestro di vita, in grado di guidare gli studenti nel più importante dei viaggi: quello alla scoperta di se stessi e del proprio posto nel mondo. Quale serie migliore, dunque, per iniziare al meglio l’anno scolastico?

Un piccolo consiglio finale. La versione manga e quella anime, pur essendo tendenzialmente molto simili, hanno un finale completamente diverso. Se quindi, come molti, non siete rimasti soddisfatti dalla conclusione della serie animata, vi raccomandiamo vivamente di leggere l’originale, edito in Italia da Dynit e raccolto in 25 volumi. Nemmeno la versione trasmessa da MTV merita di essere ignorata. I disegni, inconfondibili, sono tipici della fine degli anni Novanta, ma la magnifica colonna sonora (specialmente le sigle di apertura) li rende assolutamente gradevoli anche a chi sia abituato a uno stile più moderno.

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