Consigli per l’estate… Gourmet di Jiro Taniguchi

Gourmet è un piccolo graphic novel disegnato da Jiro Taniguchi e con i testi di Masayuki Qusumi. Il volume non ha una trama ben precisa, ma si limita a seguire un giovane giapponese di mezz’età durante i pasti. Che sia dopo il lavoro o a cena, mangiare è un piacere per il nostro protagonista.

Il cibo non viene visto solo come un modo per sfamarsi, ma come un rito, qualcosa di magico con cui è possibile entrare in profonda connessione, quasi come se si dovesse sfamare anche l’anima. Molto importanti, infatti, risultano essere i sensi del protagonista con i quali si instaura una sorta di dialogo nel corso dell’opera.

Non solo il cibo è importante, ma anche il luogo in cui viene consumato. Tutto deve risultare appagante per il consumatore: cibarsi è un’esperienza che deve essere compiuta nella maggior calma possibile, dimenticando il concetto di tempo e cercando di godersi quanto più possibile il momento.

L’opera mette in risalto l’attenzione che il popolo giapponese presta al cibo, sia dalla parte attiva (chi cucina) che dalla parte passiva (chi consuma). La cucina giapponese, infatti, è una cucina che può essere considerata “precisa”: tutto è studiato nei minimi dettagli, dalla presentazione, al modo in cui un piatto deve essere mangiato per conferire all’atto sacralità o almeno ritualità.

Come detto precedentemente, l’opera non ha una vera e propria trama, nè, in verità, tanti dialoghi. I disegni di Taniguchi sono il “piatto forte”, così realistici in alcuni frangenti da far venire l’acquolina in bocca. Seguire quindi questo signore giapponese sarà un piacere, le pagine scorreranno veloci e quasi non ci si renderà conto di essere arrivati alla fine del volume.

PERCHÈ LEGGERLO

  • Sicuramente è una lettura poco impegnativa: può essere portata a termine nel corso di un’oretta.
  • Aiuta ad apprezzare il cibo e la sua componente culturale, utile se si viaggia tanto e utile se si sta per partire per una vacanza.
  • I disegni di Taniguchi sono al massimo splendore, basterebbe anche solo sfogliare l’opera per restarne affascinati.

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