Back to School… The Boy and the Beast – Recensione

The Boy and the Beast è il lungometraggio animato di Mamoru Hosoda, autore, fra le altre cose, di capolavori come “La Ragazza che Saltava nel Tempo”.

Protagonista del film è Ren, un ragazzino rimasto improvvisamente orfano di madre, che scappa dalla custodia dei parenti e si ritrova per strada. Komatetsu è un orso antropomorfo, appartenente a una sorta di universo parallelo, che decide di prenderlo in custodia e addestrarlo come fosse un suo discepolo. Tutto ciò rappresenta una novità per Komatetsu, considerato una testa calda nel suo villaggio. Per non parlare del fatto che gli umani non sono visti di buon occhio nel mondo parallelo in cui si trasfesrisce Ren. Sono considerati cattivi, a differenza degli abitanti di questa realtà che hanno un’anima pura, tanto da combattere, per esempio, solo con la spada nel fodero.

Il rapporto fra i due sarà, almeno all’inizio molto conflittuale. Ren si troverà in un mondo molto diverso dal suo e dovrà adattarsi; Komatetsu dovrà mettere alla prova il suo orgoglio e la sua pazienza nell’allenare il piccolo Ren, il quale non sempre sarà disposto a obbedire ai suoi ordini. L’obiettivo di Komatestu è, fin dall’inizio del film, vincere una sfida che lo farebbe diventare il capo dello Jutengai (nome della città del mondo parallelo dove il film è ambientato).

A partire dalla seconda parte del film, punto forte di questo lungometraggio è di sicuro il rapporto fra discepolo e maestro. Ren e Komatestu si influenzeranno a vicenda nel corso di tutto il film: i difetti dell’uno saranno migliorati dai pregi dell’altro e viceversa. Nonostante un inizio non proprio ottimo, si nota da subito un forte collegamento emotivo fra i due protagonisti che sono diversi, ma anche, in fondo, molto simili. Un’altra tematica importante  è il rapporto padre – figlio: non scordiamo che Ren è orfano solo di madre e che ha lasciato il padre nel mondo terreno.

Lo stile delle animazioni è quello a cui il maestro Hosoda ci ha abituati, anzi, forse è quello con l’impatto grafico più forte. Gli ambienti sono molto colorati soprattutto nelle parti ambientate a Jutengai; al contrario del nostro mondo che invece, viene rappresentato sempre in maniera più cupa.

Il film è molto coinvolgente e non ci si annoia mai, nonostante le tematiche affrontate. Di sicuro consigliatissimo!

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