My Hero Academia: recensione della terza stagione – Seconda parte

My Hero Academia, conosciuto anche con il titolo giapponese Boku no Hero Academia, nasce come manga scritto e disegnato da Kōhei Horikoshi e pubblicato sulla rivista Weekly Shōnen Jump a partire dal 2014. Il grande successo riscosso nella terra d’origine ha portato ad un adattamento anime la cui terza stagione, disponibile in versione sottotitolata su VVVVID, si è recentemente conclusa. Dopo l’annuncio ufficiale di una quarta serie, è giunto il momento di fare il punto sugli ultimi episodi.

La trama

Dopo l’ultima tragica ma trionfante battaglia contro il villain All for One, All Might annuncia pubblicamente il suo ritiro dall’attività di Hero. La decisione, sofferta ma ormai inevitabile, apre dunque la scena a un nuovo mondo in cui tutti, eroi e cattivi, devono fare i conti con la mancanza di un simbolo della pace. Proprio le conseguenze dell’epico scontro con cui si era conclusa la prima metà della serie sono il fulcro di questa (per il momento) ultima parte.

Il forte realismo, pur adattato a un contesto estremamente fantastico come una società in cui i superpoteri sono la norma, resta costante anche nell’affrontare la nuova situazione. All Might è un eroe difficile, se non impossibile, da sostituire. L’ascesa di Endeavor, l’eterno secondo, a nuovo Number One Hero non risulta gradita ai più e non basta a colmare il vuoto. Per questo le autorità decidono di cambiare radicalmente rotta. Alla presenza di un solo, grande, eroe di punta viene quindi preferita la cooperazione di più Hero, meno potenti di All Might se presi singolarmente ma altrettanto efficaci se disposti a lavorare in squadra.

Quello della collaborazione è un tema che, già accennato durante l’operazione contro l’Unione dei Villain a Kamino, prende in questa seconda metà della serie un ruolo centrale. My Hero Academia si presenta sempre di più come una serie corale, in cui ogni personaggio riceve i famosi quindici minuti di celebrità. La situazione emerge con particolare evidenza durante l’arco dell’esame per la licenza provvisoria. Qui troviamo alcune sequenze originali dell’anime, assenti nel manga, che illustrano, per l’appunto, gli exploit di personaggi generalmente considerati secondari.

Distaccarsi dall’opera di riferimento, è risaputo, costituisce sempre un’operazione quantomeno rischiosa. Le filler non sempre incontrano i gusti del pubblico, ma in questo caso si tratta di poche scene, costruite alla perfezione. Se nel manga possiamo assistere all’esame solo di alcuni dei membri della 1-A, qui vengono mostrate le performance di tutti i ragazzi. Si tratta di eventi che non aggiungono nulla alla trama principale, ma permettono a tutti di vedere il proprio personaggio preferito all’opera.

Un discorso leggermente diverso va dedicato all’episodio 20 (il 58 contando tutte le stagioni), espressamente volto a promuovere il film spin-off della serie. My Hero Academia the Movie – The Two Heroes è infatti uscito nelle sale giapponesi lo scorso 3 agosto. Si tratta di un extra che andrebbe collocato cronologicamente dopo l’arco del campo estivo ma che viene esplicitamente presentato come estraneo agli eventi veri e propri. La storia raccontata nel corso dell’episodio in questione non è eccezionale e la scelta di posticipare ulteriormente l’avanzamento della trama può aver irritato alcuni fan, ma nel complesso si tratta di un intermezzo discreto.

I personaggi

Il cast di personaggi si amplia ancora una volta, proprio negli ultimi episodi, lasciando intravedere i possibili sviluppi futuri. I Big Three dello UA fanno la loro comparsa solo nelle ultime puntate, ma riescono comunque a conquistare le simpatie degli spettatori. Si tratta, come per tutti i personaggi della serie, di personalità almeno all’apparenza fortemente estremizzate, al limite della caricatura, ma che nel complesso, funzionano. Gli sviluppi futuri si preannunciano a dir poco interessanti.

Anche i vecchi protagonisti subiscono, coerentemente con la brusca svolta della trama, un notevole cambiamento. Il più evidente è, probabilmente, quello del personaggio principale. Midoriya Izuku nasce con il desiderio di emulare il suo mito All Might. Eppure, proprio quando il momento di diventare il nuovo simbolo della pace è alle porte, il ragazzo inizia a prendere le distanze dal suo eroe.

La scelta di differenziare Izuku da All Might permette di caratterizzare il personaggio in senso realistico. L’adolescenza, il periodo che il giovane Midoriya si trova a vivere, si caratterizza, dopo tutto, proprio per la formazione dell’identità personale, prendendo ispirazione dai propri modelli ma anche distanziandosene. Si tratta, in definitiva, di un ulteriore tocco di realismo. Il mutato stile di combattimento di Izuku, che passa finalmente allo Shoot Style, rende immediatamente visibile il cambiamento. L’acquisizione di una nuova tecnica da parte del protagonista di uno shōnen riceve così una giustificazione di trama coerente e diversa dalla classica comparsa di un nemico più potente.

Il tema fondamentale di questa stagione, oltre alla cooperazione, è proprio l’acquisizione dell’identità, ed è perfettamente illustrato dalla sigla di apertura. Make my story, dei Lenny code fiction, rende chiaro il concetto fin dal titolo. Non si tratta più di seguire il sentiero tracciato da altri: ciascuno costruisce la sua storia basandosi sulle proprie forze e diventando l’eroe di se stesso. Eppure, c’è un personaggio che pare seguire uno schema esattamente opposto a questo.

Bakugo Katsuki, che fin dai primi episodi si distingue per il carattere esplosivo (il gioco di parole qui era d’obbligo) che lo rende un aspirante eroe sui generis, tanto da portare gli altri a identificarlo come un possibile villain, subisce una rapida involuzione. Ancora una volta, si tratta di un cambiamento perfettamente giustificato a livello di trama. La convinzione di essere stato la causa del ritiro di All Might porta infatti il ragazzo a rinchiudersi in se stesso e ad accentuare le asperità del proprio carattere.

Il personaggio è stato sempre presentato come monolitico, tanto che la sua apertura nell’episodio non a caso intitolato Deku vs Kacchan 2 coglie quasi di sorpresa. L’arroganza che ha sempre caratterizzato Bakugo fa passare inosservata la profondità psicologica del personaggio, che qui finalmente emerge in tutta la sua potenza. Osservando la scena si ha però l’impressione che, mentre Midoriya stia prendendo sempre più le distanze (in senso positivo) da All Might, il suo rivale si stia avviando con un passo sempre più deciso a diventare il nuovo Endeavor.

La tecnica

La tecnica in questione, in questo caso, non è quella dei combattimenti, ma della realizzazione dell’anime. L’adattamento curato ancora una volta dallo studio Bones sotto la regia di Kenji Nagasaki si rivela assolutamente impeccabile. Le animazioni sono prive di sbavature e la coordinazione con il comparto sonoro è eccezionale. La colonna sonora, perfettamente in linea con quella delle stagioni precedenti, sottolinea la veemenza dei combattimenti e la determinazione dei personaggi con uguale maestria.

Ma una menzione d’onore va rivolta, in questo caso, ai doppiatori. Daiki Yamashita e Nobuhiko Okamoto, che prestano la voce rispettivamente a Midoriya e Bakugo, hanno svolto un lavoro eccezionale in occasione dello scontro di cui si è appena discusso. La tensione tra i due personaggi e la fredda rabbia e frustrazione di Katsuki sono rese con una maestria davvero notevole. A sottolineare la drammaticità del momento contribuiscono anche i colori scuri della notte, illuminati dalle esplosioni e dalla manifestazione dello One For All.

Dove trovarlo

Tutte le stagioni dell’anime di My Hero Academia sono disponibili gratuitamente sulla piattaforma VVVVID in versione sottotitolata. Per quanto riguarda l’ultima serie, la compagnia ha deciso di rimuovere e reinserire, a rotazione, gli episodi meno popolari. Le prime due serie, invece, sono attualmente in corso di pubblicazione in versione doppiata tutti i lunedì su Italia 2. A partire dal 7 novembre sarà possibile acquistare tutti gli episodi in versione DVD e Blu-ray.

Per chi non riuscisse ad aspettare la quarta stagione (che è stata ufficialmente annunciata nel numero 44 di Weekly Shōnen Jump e nell’ultimo episodio della terza serie) è possibile seguire la storia tramite il manga. I volumi in traduzione italiana, distribuiti da Star Comics, sono attualmente 16. L’uscita del prossimo è prevista per gennaio 2019.

Lascia un commento