Lelio Bonaccorso ha un curriculum che vanta collaborazioni con case editrici nazionali e internazionali, quotidiani, giornalisti d’inchiesta e scrittori di fama, ma ciò che risalta è soprattutto il suo impegno sociale e civile oltre che la sua bravura e versatilità.
Perché gli piace muoversi tra fumetto commerciale e fumetto impegnato e la costante è raccontare le emozioni provate, trasmettere e rappresentare l’empatia.
L’impegno civile fa parte della sua natura, è interessato al destino dei più deboli e quando deve raccontare per immagini vuole vedere con i suoi occhi. Si è imbarcato sull’Aquarius, è andato a Riace, è partito per il Sinai, con il suo sorriso contagioso e l’immancabile blocco da disegno.
Mostra ai partecipanti all’incontro le splendide tavole di “Caravaggio e la ragazza” scritto da Nadia Terranova e pubblicato da Feltrinelli comics che ci permettono di affrontare il tema dell’importanza della documentazione per disegnare luoghi e persone di altre epoche, del legame tra cinema e fumetto soffermandoci sul valore della fotografia e della regia.
E ovviamente si entra nel tecnico: si parla di composizione di una tavola, di equilibrio dei colori, di mantenere un ritmo tra pieni e vuoti, di inchiostrazione e quindi del corretto uso di luci e ombre, di tecnica dell’acquerello.
Ci racconta della sua esperienza come disegnatore d’inchiesta e con generosità ci mostra anche le foto dei suoi reportage. Tutto sempre con il sorriso e un fantastico “ah” di matrice siciliana alla fine di molte frasi.