Oggi vi abbiamo presentato il primo graphic novel di Francesco Tatoli. Adesso condividiamo con voi l’intervista fatta all’autore durante il Festival del Nerd.
-Sei un disegnatore autodidatta, a quali fumetti ti sei ispirato per creare il tuo stile?
Principalmente a Corrado Roi e Mike Mignola. Poi tanta pratica e sperimentazioni, fino a ottenere un effetto tipo pellicola consumata.
-Hai anche creato la storia del tuo fumetto d’esordio, come avviene il tuo processo creativo?
– La storia di Aki nasce molti anni fa in forma primordiale. Sono da sempre cultore di Alieni ed esoterismo e un avido lettore di fumetti e libri, appassionato di cinema e videogiochi. Ho eliminato ogni clichè del genere horror di stampo canonico. Con il tempo, maturando lo stile grafico e il concept iniziale, ho creato graficamente il personaggio e mi sono presentato personalmente da Rossano Piccioni, il boss delle Edizioni Inkiostro.
-Hai un progetto nel cassetto?
Un film su Aki, magari per la Netflix.
-A un disegnatore in erba consiglieresti di iscriversi a un corso/scuola di disegno o di continuare a esercitarsi da solo?
A un disegnatore giovane, consiglierei prima di capire cosa vuole fare. Se essere un disegnatore o un autore. In secondo luogo, se ne ha la possibilità, di frequentare una scuola. Ma in primis, deve leggere e studiare tanti fumetti di artisti di ogni genere. Capire la storyline e il modo di far muovere i personaggi.
-Quali sono i 3 film in che rivedresti o hai rivisto più volte?
Dracula di Coppola, Matrix e Grosso guaio a Chinatown (3 a caso).
-Se avessi un superpotere quale sarebbe?
L’invisibilità. Senza dubbio.