Back to School: Scienze – Spider-Man – PlayStation 4

Nessuno si aspettava il suo ritorno su PlayStation, anche se i diritti dell’eroe sono di proprietà della Sony. Spider-Man è arrivato a tutta velocità, di ragnatela in ragnatela, per conquistare i cuori di appassionati e non del personaggio Marvel. Nonostante i numerosi campanelli d’allarme dei fan prima dell’uscita del gioco, Spider-Man ha sbancato vendendo milioni di copie e raggiungendo la cima della classifica mondiale. Il nostro amichevole Ragno di quartiere entra di diritto nel nostro Back to School, occupando la sezione scienze, grazie ai temi trattati nella sua storia.

The Amazing Spider-Man

Peter Parker è già Spider-Man da un po’ di tempo, lo zio Ben è ormai un ricordo, nessun flashback a recuperare pezzi del suo passato prossimo; quella che viviamo è totalmente una nuova avventura. Pete lavora in un laboratorio di ricerca assieme al dottor Octavius con l’obiettivo di stravolgere il mondo con le sue scoperte rivoluzionarie. Nel frattempo, il ragazzo continua la sua vita da supereroe smantellando i piani del malvagio Kingpin, tanto da mandarlo in prigione. Il crimine non dorme mai e Spidey è costretto a tornare in azione cercando di sventare qualsivoglia pericolo, pronto a combattere contro nuovi e variopinti nemici. Mister Negative fra tutti, darà il via a una guerra senza fine, tale da trasformare l’intera città in puro caos. L’obiettivo primario è uno: spodestare Norman Osborn. Il padre di Harry Osborn, amico di Peter, è il sindaco di New York e grazie al potere ottenuto riesce a mascherare tutti i suoi loschi progetti scientifici. Riuscirà Spider-Man a riportare la pace?

Olio su (ragna)tela

La cura del dettaglio è la parola chiave di questa esclusiva PlayStation. Dalla grafica mozzafiato alla storia coinvolgente e ricca di colpi di scena, il titolo sa conquistare sotto ogni aspetto.

Persino le ragnatele per oscillare da una parte all’altra della città hanno il loro appiglio. Ingrandendo lo schermo, grazie alla modalità fotografia, è possibile notare come anche questi piccoli particolari non siano stati lasciati al caso. Pezzo dopo pezzo il gioco ha smontato tutte le critiche che erano state sollevate prima della sua uscita.

Nasce, così, la Manhattan “marvelliana” con tutti i riferimenti che gli amanti del ragno a fumetti conoscono e amano. Recuperare qua e là gli zaini lasciati dal giovane Spider-Man e fotografare i posti chiave della mappa, ci consentirà di scoprire tutti gli Easter Egg che il gioco nasconde. Non mancano, infatti, riferimenti al Diavolo di Hell’s Kitchen e a tutti i colleghi che lo accompagnano nella lotta al crimine. Se avete sempre sognato di arrivare in cima all’Avengers Tower, non vi toccherà che armarvi di pazienza e scalarla volta per volta per ammirare il panorama che il videogioco è riuscito a costruire.

Un connubio vincente

Il punto forte di Spider-Man per PlayStation 4 è di certo la sua storia. I personaggi prendono vita con tutte le loro sfaccettature. Mary Jane e Miles Morales si affiancano a Zia May costruendo una cornice attorno a un Peter Parker tanto classico quanto umano. Se c’è una cosa che possa dirsi capace più delle altre di lasciare un segno è l’umanità che la Insomniac è riuscita a dare a ognuno dei suoi personaggi.
Peter è sicuramente quello che ha ricevuto un ritocco inferiore rispetto al resto dell’allegra combriccola. È stato rappresentato esattamente come i suoi ideatori Kirby e Lee lo avevano pensato, anche se attivo ai giorni nostri.  Quello che sorprende è il fatto che sia la più fedele trasposizione che abbia mai avuto il personaggio. Stesso trattamento ha subito il suo alterego. Spider-Man è diametralmente opposto alla sua controparte senza maschera; è egocentrico, parla troppo, tira fuori esempi e mostra ogni volta che può la sua indole nerd. Se la pazienza e la timidezza separano i due, a unirli ci pensa il sacrificio per il prossimo, tanto da rischiare spesso di lasciarci le penne.

A tenerlo a bada ci pensa la Zia May. L’abbiamo vista ringiovanire al cinema; ora, invece, seppur più giovane della sua controparte a fumetti, ritorna a essere una donna saggia, che ha ormai superato da un po’ la mezza età. È il faro del protagonista, il suo porto sicuro che mai lascerebbe che le accadesse qualcosa. È più caparbia del solito, ma ciò che la distingue è la sua bontà al servizio degli altri, che il nipote bellamente eredita. Non per nulla è uno dei capisaldi del F.E.A.S.T. punto di accoglienza chiave della città. È proprio qui che la zia conosce il giovane Miles Morales.

È uno dei tre personaggi giocabili assieme al protagonista e alla bella Mary Jane. Nonostante il suo ruolo sia secondario, la sua storia riesce a tenere incollati allo schermo ogni qualvolta si parla di lui. Il perché è chiaro a chiunque sia appassionato dei personaggi a fumetti: per questo motivo, oltre alla questione spoiler, eviteremo di entrare nel dettaglio. Ci limitiamo a dire che il personaggio apre, di fatto, le porte a un nuovo titolo e alla possibilità di sviluppare quanto meglio possibile un arco narrativo che possa racchiudere a pieno tutta la potenzialità di questo personaggio.

Abbiamo citato Mary Jane, l’eterno amore di Peter. Da modella a reporter poco cambia, quando c’è lei Spider-Man, o Parker che sia, le dedica tutte le attenzioni. Aggiungendo alla ricetta il fattore pericolo, il gusto finale sarà di fatto agrodolce. Non mancano, grazie a questo connubio, scene romantiche adatte ad accompagnare una storia che con la gentilezza ha poco a che fare. La stessa Mary Jane dovrà affrontare tutte le difficoltà e i problemi che affliggono la città di Manhattan.

Questi sono solo alcuni degli esempi chiave che permettono di comprendere, quanto la psicologia di ogni singolo personaggio sia stata considerata fondamentale per la buona riuscita del titolo. I nemici, a questo punto, godono dello stesso trattamento; la loro psiche è posta in primo piano, attraverso diversi escamotage (per lo più pensieri di Peter Parker), con l’obiettivo di giustificare qualsiasi azione venga compiuta nel corso del gioco.

La grande mela… marcia

A piedi o in “volo” che sia, si sviluppa la città che non dorme mai e come lei anche tutte le malefatte che la affliggono. I crimini di cui New York si macchia, sono l’anello imprescindibile affinché il videogioco funzioni. A partire da questo punto è inevitabile che il combat system sia stato curato nel minimo dettaglio. C’è una buona variabilità di mosse, garantita, per lo più, dal sistema di potenziamento, ma anche dalla possibilità di trasferire il combattimento in aria, aumentando di gran lunga il set di animazioni a disposizione. Il parallelismo viene abbastanza semplice; a tratti ricorda il Batman di Rocksteady, sia per la componente stealth che per la oggettistica variopinta e il combat system stesso, fatto di schivate, combo e colpi di grazia. Ciò che maggiormente sorprende è quanto l’Insomniac Games sia riuscita a far propri gli insegnamenti del predecessore di casa DC e a migliorarli, tanto da far sembrare che il tutto sia nato esclusivamente per il proprio gioco.

“Spider-Man, Spider-Man, Does whatever a spider can”

Un ottimo gioco deve essere accompagnato anche da un’altrettanto buona colonna sonora. Se c’è una cosa per cui la Sony è acclamata in tutto il mondo è proprio il comparto audio. L’Insomniac ha sfruttato a pieno le potenzialità che la console offriva, riuscendo a coniugare ogni scena d’azione con la giusta quantità di enfasi e sentimentalismo.
Fra emozioni varie, si conclude un viaggio assieme al ragno più amato al mondo, in attesa di incontrarlo di nuovo in un’avventura quanto più simile possibile  a quella che già vissuta.

 

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