Recensione Jessica Jones – Seconda Stagione: una serie rivisitata

Se vi è piaciuta la prima stagione non è detto che possa piacervi anche la seconda e viceversa. Parliamo del ritorno di Jessica Jones, che si presenta sotto riflettori completamente diversi da quelli neri e viola della prima parte di storia. Siamo di fronte a un personaggio che ha subito un cambiamento nello spirito e nel carattere dopo gli eventi che l’hanno vista protagonista di una controversa prima serie e del cross-over con Daredevil, Luke Cage e Iron Fist.

Trama

Jessica, da poco ripresasi da tutti gli eventi che ne hanno stravolto la vita, cerca di ritornare a percorrere in modo tranquillo i propri passi; ma si sa, la vita di un’eroina è sempre piena di insidie. Il passato è tornato, più forte e presente che mai, portando con sé tutti i problemi per i quali Jessica aveva abbandonato qualsiasi ricerca di verità. Gli amici di adesso diventano i più grandi incubi, catapultando l’eroina in una serie di vicende per le quali i suoi superpoteri spesso non sono sufficienti. L’associazione che l’ha curata dopo l’incidente che la rese orfana ha molti più segreti di quanti nessuno potesse mai immaginare, e la maggior parte di questi ruota proprio attorno alla figura della nostra protagonista.

Viaggiando fra i flashback

Jessica è più cupa di quanto non lo sia mai stata: pare stanca, dedita soltanto al lavoro, con l’obiettivo di recuperare pezzi del passato che risultano di volta in volta contorti e sempre meno chiari. L’amicizia fraterna con Trish la catapulta alla scoperta della verità che manca da troppo nel suo passato. La famiglia che ha lasciato nella cantina, in una scatola dei ricordi, ritorna alla luce, e con lei tutti gli eventi che l’hanno resa la donna che ora è. Proprio grazie ai ricordi scopriamo perché Jessica sia diventata così schiva e mal fiduciosa nei confronti del prossimo.
Vediamo una giovanissima Jessica entrare in contrasto con una prorompente e sregolata Trish Walker, sulle ali della ribalta. Perché Jessica ha così tanti problemi con il proprio modo di essere? Perché è così schiva? È tutto ricollegabile alla figura dell’acerrimo nemico Killgrave?
Il passato e i flashback rispondono perfettamente a tali domande.

Un risultato incerto

I personaggi che gravano attorno alla figura di un’ottima Krysten Ritter, sembrano spezzare l’equilibrio che l’attrice, invece, cerca di creare. Le side story a volte apppaiono fuori luogo, non giustificate, spesso appesantiscono il filo narrativo. Probabilmente la scelta di mantenere costanti i tredici episodi per tutto il filone Marvel della Netflix si fa eccessivamente sentire in questa seconda serie. Se tutto ciò che riguarda Jessica fa davvero bene alla serie, tutto il resto, invece, la fa vacillare. La parte finale della stagione, però, pianta degli ottimi elementi per la terza stagione, facendo ben sperare in un ritorno alle origini.
L’assenza di Killgrave è un punto dolente poiché manca un vero e proprio nemico da affrontare; si percepisce l’assenza del gioco di luci fra i due attori cardine della prima stagione. È come se questo facesse capolino di tanto in tanto, tanto da suscitare quel senso di attesa nei confronti di un vero e proprio scontro che nostro malgrado non c’è mai.

La seconda stagione viene percepita come una sorta di transizione. La Jessica Jones dei fumetti è spesso associata a Luke Cage e, quando è da sola, ha un unico nemico: Killgrave. Per girare questi episodi hanno quindi riscritto la storia, affinché potesse sostenersi da sola, rendersi indipendente. L’intreccio narrativo in sé funziona e bene. Limando il resto, tuttavia, diventa anche meglio.

Melissa Rosenberg può dichiararsi entusiasta della scelta di Krysten Ritter. Il ruolo di Jessica le calza a pennello e, anche se lo aveva già dimostrato abbondantemente nella prima stagione, in questa seconda ne ha dato ulteriore conferma, mostrandosi perfettamente calata nella parte. Stavolta, però, la sua spalla, non tanto per proprio demerito, quanto per il ruolo assegnatogli, pare un pochino sottotono. Bissare il successo della prima stagione era complicato, arrivare a questo punto è un buon risultato, ma di certo non quello che ci si aspettava. L’augurio per la terza stagione è che tutte le side story vengano giustificate al meglio, così come il finale di stagione ci ha lasciato auspicare. Non voglio fare spoiler, ma… è forse in arrivo un duo di nuovi supereroi?

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