Recensione Saint Seiya – Perfect Edition – Alla scoperta di un mito

Ci troviamo a parlare di uno dei must storici della storia degli shōnen, che presto o tardi rivedrà la luce grazie alla nuova serie reboot in programma su Netflix. Parliamo, così, della Perfect Edition del manga I Cavalieri dello Zodiaco – Saint Seiya.

Graficamente parlando

Le copertine di questo tankōbon sono praticamente le stesse dell’edizione giapponese kanzenban di Shueisha. Di certo non ci troviamo di fronte a un’edizione degna di nota; non è una di quelle Perfect Edition che lasciano il segno dal punto di vista grafico e del design. Per questa edizione di Saint Seiya nessuna sovracopertina, nessuna stampa speciale; l’unico fregio particolare è la stellina argentata posta all’interno del “logo” sferico. Anche il logo lascia decisamente a desiderare, essendo una semplice stampa del nome del fumetto all’interno di una sfera dello stesso colore della costa del manga. A proposito delle coste: sono suddivise a due a due, per i ventotto volumi totali, portando i colori e i simboli delle armature di ogni cavaliere.

La particolarità di questa Perfect edition risiede tutta all’interno delle sue pagine. La grandezza dei volumi si aggira attorno alle 250 pagine, ma le vere chicche sono quelle in policromia e quelle bicromate, che vanno a rendere ancora più giustizia a tutti i lineamenti e alle idee di movimento che il buon Masami Kurumada voleva rappresentare.  Altro vezzo sono le pagine finali dei volumi che danno credito alle armature dei personaggi delle vicende, oltre, più in là con in volumi, a delle vere e proprie Pin Up Collection di non poco conto.

La stampa del volume è parsa molto accurata e soprattutto realizzata su carta bianca di grammatura particolarmente superiore a quella proposta di solito dalla Star Comics.

Trama

L’associazione della nobildonna Saori Kido funge da orfanotrofio per una miriade di bambini tutti legati, però, dallo stesso destino, cioè quello di essere mandati in missione a recuperare i Cloth, armature che rappresentano le 88 costellazioni celesti. Seiya, Shiryu, Hyoga e Shun, i Cavalieri di Bronzo protagonisti di tutta la storia, gruppo al quale si accoda anche il fratello di Shun: Ikki. Le Sacre Vestigia rendono chi le indossa meritevole del titolo di Cavaliere di Atena, e in virtù di ciò, meritevole di servire la Dea al massimo delle proprie capacità.

La trama del manga è suddivisa in tre saghe chiamate: The SanctuaryThe Poseidon e The Hades

The Sanctuary:

Saga anticipata dalla guerra fra Saint e dalla comparsa dei Black Saint guidati da Ikki, fratello di Shun. Dopo aver recuperato i pezzi dell’armatura d’oro del Sagittario, si recano in compagnia di Atena, rivelatasi essersi reincarnata nella signorina Saori Kido, alle dodici case. Qui affrontano la Battaglia delle dodici case per salvare la vita della giovane reincarnazione di Atena.

The Poseidon:

Seconda saga, durante la quale vediamo in scena la guerra fra i Marine di Poseidone, risvegliatosi dal sonno di cui era prigioniero, e i guerrieri di Atena simboleggiati dai nostri amati Bronze Saint. I Marine vogliono purificare la Terra con un secondo Diluvio Universale.

The Hades:

Terza e ultima saga di questa fantastica avventura. I 108 Spectre si oppongono ai Cavalieri di Atena per realizzare la volontà di Hades, unico vero nemico della Dea. Anche Hades vuole annientare la Terra e le sue creature attraverso un’eterna eclissi.

 

Sesto e Settimo Senso

Parliamo di un manga storico, disegni vintage, trama pressoché identica in ogni saga, eccezion fatta per i dovuti colpi di scena. Ogni duello di Saint Seiya si basa sulla capacità di resistere, di espandere e bruciare il proprio cosmo, di avere accesso a quello che viene chiamato il sesto senso. I Cavalieri devono attingere ogni volta alle proprie riserve per salvare la sciaguratissima Atena e tutto ciò che rappresenta e lo fanno con disegni altamente spettacolari.

Le ambientazioni e le proporzioni perfette si scontrano inevitabilmente con la grossolanità delle espressioni facciali e delle somiglianze incredibili fra un personaggio e l’altro (Jabu e Seiya sembrano gemelli), anche se il tutto potrebbe essere giustificabile dal resto. Si parla, come già detto, di storia e, come tale, va apprezzata e amata. I primi piccoli nerd sono nati anche grazie a questa saga.

Mi sento vivamente di consigliare questa edizione a chiunque sia appassionato della serie di Saint Seiya e voglia leggere un tale capolavoro.

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