Intervista a Emanuela Pacotto

È stata nostra ospite alla quarta edizione del Festival del Nerd. Voce di numerosi personaggi cinematografici e animati che ci hanno accompagnato durante la nostra infanzia e adolescenza. Parliamo di Emanuela Pacotto!

– I cartoni animati sembrano quasi essere scomparsi dai canali principali. Cosa pensi di questa “digitalizzazione” della televisione?
La globalizzazione ha cambiato il mondo e il nostro modo di vivere. I nuovi network come Sky, Amazon, Netflix hanno completamente stravolto la “vecchia tv”. Una volta il capo struttura di una rete prendeva l’aereo e andava in America, in Giappone ad acquistare serie tv, nuovi programmi e cartoni. Adesso le multinazionali producono e localizzano in contemporanea per tutto il mondo, spesso imponendo anche le regole della messa in onda. Per la nostra generazione è cambiato tutto ma per i giovani, nati nell’era del digitale è normale così. Noi compravamo gli LP e i 45 giri i ragazzi oggi ascoltano la musica su spotify. Non c’è un meglio o un peggio è il progresso.

– Sei stata sotto i riflettori sin da piccola. Quali sono stati i pro e i contro di questa carriera così longeva?
Ho debuttato nel mondo dello spettacolo che avevo 7 anni ma ho sempre preso tutto come un gioco. Ho solo avuto un’infanzia diversa, “speciale”. La mia mamma non mi ha mai costretta, sono sempre stata libera di scegliere cosa fare. E sono stata io con la mia determinazione a convincerla di lasciarmi frequentare l’Accademia d’Arte dei Filodrammatici a soli 17 anni. La passione e l’entusiasmo che mi hanno sempre contraddistinto mi hanno permesso di fare tesoro di ogni esperienza senza mai annoiarmi. Certo nell’età dell’adolescenza non ho vissuto i pomeriggi sul “muretto” o i sabato sera in discoteca con le amiche, ma ho mille altre bellissime cose da ricordare.

– Videogiochi, film, cartoni animati, quali fra questi richiede più attenzione e precisione per il doppiaggio?

Sono tre cose abbastanza diverse fra di loro e non ce n’è una più difficile dell’altra. All’interno della stessa tipologia di prodotto ci possono essere caratteristiche molto diverse. Ci possono essere cartoni animati prescolari, più lenti e più semplici rispetto ad anime con personaggi isterici che ne fanno di tutti i colori (io ne so qualcosa). O videogiochi dove fai da guida al giocatore e altri dove passi ore a gridare. Se ami il tuo lavoro cerchi di dare il massimo in ogni situazione, e metti la massima attenzione e precisione sempre.

-Qual è il lavoro che ti ha forgiato di più come artista?

Un vero artista non smette mai di imparare. E ha bisogno di esperienze sempre diverse per poter mettere alla prova i propri limiti e superarli. Sicuramente il doppiaggio è quello a cui ho dedicato più tempo ma quando per esempio ho deciso di mettermi alla prova come cantante e sono stata protagonista di iDOL un concerto di sigle in giapponese, be sicuramente è stata un’esperienza che è valsa mille doppiaggi fatti.
O anche quando sono stata chiamata a far parte del Japan Anime Live, lavorare con i miei colleghi a fianco di artisti giapponesi è stato davvero un’esperienza unica. Sono tutte preziose tessere di un mosaico che compongono il ritratto di un artista in continua evoluzione.

– Su quale personaggio ti piacerebbe rimettere mano? Quale, invece, fra le nuove uscite?

Mi spiacerebbe rimettere mano a quello che ho fatto anche perché, in genere, gioco sul fattore sorpresa ovvero sfrutto l’emozione spontanea che mi suscita vedere quello che succede al mio personaggio. Se sapessi già quello che mi aspetta, sarebbe tutto un po’ più meccanico. Riguardo alle nuove uscite non sono molto aggiornata in compenso mi piacerebbe doppiare personaggi come “Cagalli Yula Athha” o “Lacus Clyne” entrambe protagoniste di “Gundam Seed” e “Seed Destiny”, serie mai arrivate in Italia. O anche l’idol “Sheryl Nome” fra i personaggi di “Macross Frontier”.

– Cosa pensi della realtà di YouTube? Com’è stato approcciarsi a questo mondo?

È una realtà molto complessa. Si potrebbe parlarne per giorni. Di certo c’è che ha creato la pericolosa illusione che possiamo diventare tutti ricchi e famosi. Io ho superato l’età della maggior parte degli youtuber e la mia professionalità mi impedisce di addentrarmi in questa realtà con la stessa leggerezza. Mi ci sono comunque avvicinata a modo mio, con progetti che portano con se tutta la mia vita vissuta e la mia esperienza. Il primo grosso progetto creato da Massimiliano Coltorti che ne è stato anche sceneggiatore, regista, montatore (ecc.) è stato Censors, un web movie che prende spunto dalla mia professione di doppiatrice e dal mondo degli anime.
Il secondo è Favolananna, 12 fiabe per bambini scritte da me e raccontate alla mia maniera.
Sono due progetti decisamente controcorrente rispetto a quello che fa tendenza YouTube ma vi invito ad andare a vederli sul mio canale, potrebbero sorprendervi. Lasciate un commento e ovviamente iscrivetevi!

– Radunando le sfere del drago quale desiderio esprimeresti?

Mi piacerebbe dire “la pace nel Mondo” ma rischierei di fare la parte di “Miss Italia”. Che dire? Non mi servono le sfere del Drago. A volte ho paura ad esprimere un desiderio, ti dico solo che non ho mai comprato un biglietto della lotteria. Credo di più nel lavorare sodo per conquistarsi qualcosa ogni giorno. In fondo siamo noi il Drago Shenron e dobbiamo tirare fuori le “sfere” per realizzare i nostri sogni!

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