Super Quack: Il ritratto di Dorian Gray e il culto della bellezza

Nel “lontano” 1890, Oscar Wilde pubblicò Il ritratto di Dorian Gray. Pochi anni prima, esattamente nel 1888, Jack lo Squartatore insanguinava le strade di Londra compiendo efferati omicidi. Pertanto, “Il ritratto di Dorian Gray” si può leggere come una denuncia alla società di quei tempi.

Oscar Wilde e il rapporto con la sua opera

“Il ritratto di Dorian Gray” è stato per anni oggetto di critica, fino a diventare l’arma usata nel processo contro lo stesso Wilde. Lo scandalo era stato provocato dall’inserimento di personaggi omosessuali nel romanzo e, nonostante le continue censure da parte dell’autore, questo dettaglio non passò inosservato.

Oscar Wilde fu condannato a due anni di carcere e lavori forzati per la sua omosessualità e, in seguito, perse anche la fiducia di sua moglie e di gran parte dei suoi amici.

Le critiche non si fermavano all’omosessualità di Basil Hallward, ma comprendevano anche il deterioramento morale di cui Dorian Gray era protagonista. Nonostante le critiche dell’epoca affermassero il contrario, Oscar Wilde intendeva denunciare tale immoralità attraverso l’esempio del suo personaggio.

Il personaggio di Dorian Gray

Dorian Gray è un giovane inglese di bell’aspetto. Il suo amico Basil Hallward gli regala un suo ritratto. Nello studio del pittore è presente un altro personaggio, Lord Henry Wotton. È proprio Lord Wotton a far capire a Dorian quanto la sua bellezza sia cosa rara e preziosa, tanto da indurre il giovane a vendere la propria anima al diavolo in cambio dell’eterna giovinezza.
Dorian si accorge del fatto che, mentre il suo ritratto invecchia, egli rimane giovane e la sua bellezza non viene compromessa e ne approfitta per condurre una vita all’insegna del piacere e dell’immoralità.

Il male ne “Il ritratto di Dorian Gray”

Dorian Gray si può vedere come una personalità fragile, ma senza ombra di cattiveria nell’animo fino alla conoscenza con Lord Wotton. Quest’ultimo si può considerare il vero diavolo del romanzo, un uomo senza scrupoli pronto a compiere le peggiori nefandezze pur di trarne piacere personale.
Il culto della bellezza è un argomento pregnante nel racconto di Oscar Wilde: lo scrittore irlandese subiva le influenze dell’estetismo ed era infatti conosciuto nella società dell’epoca per il suo atteggiamento stravagante e la sua continua ricerca della bellezza. È per queste ragioni che Oscar Wilde si può identificare nel romanzo come Basil Hallward, un pittore talmente affezionato alla bellezza da farla diventare la sua condanna a morte.

Come detto in precedenza, Oscar Wilde intendeva denunciare la mancanza di valori propria della società dell’epoca, in cui la bellezza era vista come una giustificazione di fronte alla cattiveria. Dorian Gray, infatti, è caratterizzato da un animo puro solo finché rimane nell’ignoranza delle proprie qualità. Egli sceglie di rinunciare alla sua bontà d’animo in cambio della bellezza e della giovinezza, ma il suo corpo immacolato, privo dei segni del tempo, racchiude un’anima sempre più corrotta.
Il ritratto prende le sembianze dell’anima di Dorian, fino ad assumere sembianze lontane dall’umano. “Il ritratto di Dorian Gray” è la testimonianza di come molto spesso si è interessati solo al proprio aspetto esteriore e si trascuri quello interiore, spesso con il risultato di vedere la bellezza come unica ragione di vita.
Un aspetto interessante nel romanzo è il rifiuto del corso della natura. Dorian Gray decide di intraprendere un lungo viaggio alla ricerca del vero piacere, ma al suo ritorno la gente si accorge del fatto che la sua bellezza non ha subito cambiamenti. Nel film del 2009 ispirato al romanzo, al suo ritorno Dorian si innamora, ma i sospetti riguardo al suo aspetto compromettono il suo futuro di felicità ed escludono qualsiasi possibilità di riscatto.

Il ritratto, infine, porta Dorian alla disperazione. Il giovane decide di distruggere il dipinto, credendo di poter riprendere una vita normale. Il giorno dopo, un irriconoscibile Dorian viene trovato morto con un pugnale nel petto e il suo ritratto torna perfetto come in origine. Il finale del racconto di Oscar Wilde si può leggere come una metafora che ci vede intrappolati in vite pericolose, senza alcuna possibilità di rimediare se non quando è troppo tardi.

Un romanzo immortale

“Il ritratto di Dorian Gray” è senza dubbio un’opera controversa, ma non si può ridurre la sua valenza morale a un determinato periodo storico.
Il culto della bellezza non ha tempo ed è un tema onnipresente, spesso con accezioni diverse a seconda del periodo storico e delle influenze culturali. Non esiste opera in cui non sia specificato della bellezza di un personaggio, di un paesaggio. La bellezza governa le nostre vite, a volte in modo maniacale, patologico e pericoloso.
Una delle domande alle quali è più difficile rispondere è proprio questa: che cos’è la bellezza? Che cosa rende una persona bella, tanto da lasciare senza fiato? Che cosa accomuna le aspettative di ognuno sulla bellezza? Come anticipato, il concetto di bellezza ha subito variazioni nel corso degli anni e cambia a seconda della cultura; non esiste una bellezza oggettiva, ma solo l’armonia.
Il romanzo di Oscar Wilde si dimostra incredibilmente attuale, nonostante sia trascorso più di un secolo dalla sua pubblicazione. L’accettazione del corso della natura diventa sempre più difficile, in un’epoca in cui siamo schiavi di canoni di bellezza che non rispecchiano la nostra personalità.
Sempre più spesso ci troviamo di fronte a persone che, non accettando l’invecchiamento, fanno affidamento a risoluzioni estreme come la chirurgia plastica.

Il desiderio di raggiungere la vecchiaia in forma e nel miglior modo possibile, è giustificabile e anche giusto, ma non dobbiamo rischiare che questo desiderio prenda il sopravvento sulle nostre vite. Inoltre, sono i difetti a renderci speciali, se fossimo tutti perfetti il mondo sarebbe noioso.
È dovere di ognuno prendere in considerazione che l’idea di invecchiare è parte della natura, qualcosa che intrinsecamente non si può cambiare, ma solo accettare per vivere al meglio la giovinezza.

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