Suggerimenti per l’estate… Psycho-Pass

Immaginate un futuro in cui il progresso tecnologico permette di misurare il coefficiente di criminalità latente di ogni individuo, ossia il suo Psycho-Pass. Il destino degli uomini è quindi affidato al Sybil System, un super computer governativo che attua questa pratica grazie all’intervento della sezione anticrimine della Pubblica Sicurezza. Di quest’ultima fanno parte non solo degli Ispettori, ma anche gli Esecutori, ossia dei criminali latenti il cui coefficiente ha superato la soglia minima. Grazie alla loro arma in dotazione, chiamata Dominator e in perenne connessione con il sistema informatico, possono leggere il livello di criminalità e agire laddove sia richiesto il loro intervento: la Dominator imposta automaticamente il tipo di fuoco in base alla pericolosità dell’individuo, innescando un semplice stordimento oppure la morte istantanea.

Sull’anime di Psycho-Pass ci sarebbero molte cose da dire. Innanzitutto si tratta di una serie thriller psicologica fantascientifica, una detective story in un mondo cyberpunk dalle tinte dark.

La storia segue le vicende di Akane Tsunemori, una giovane ispettrice e nuova recluta del dipartimento anticrimine ed episodio dopo episodio assistiamo alla sua crescita caratteriale e al conseguente manifestarsi di dubbi e insicurezze. Infatti, la società distopica creata rasenta la perfezione, ma è proprio addentrandoci nelle vicende vissute da Akane che ci si accorge di quanto non sia altro che semplice apparenza.

Grattando oltre questa superficie scopriamo un mondo molto più corrotto, in cui gli esseri umani sono completamente dominati dal Sybil System e hanno perso la propria volontà. Proprio come Akane, inizierete a domandarvi cosa sia giusto o sbagliato e quale sia il modo migliore di agire. Tra scelte morali e dubbi sulle loro convinzioni, tutti i personaggi sono costretti a prendere drastiche decisioni in base ai valori che considerano più importanti.

Psycho-Pass possiede una sceneggiatura, a mio parere, scritta a regola d’arte, dove ogni intreccio è ben collegato alle varie trame e sottotrame. Ogni pezzo del puzzle, ogni indizio disseminato tra i vari episodi, si incastra alla perfezione man mano che si arriva verso il finale.

La grafica è impeccabile sia nell’ambientazione urbana che nelle scene d’azione di alto livello, e contribuisce a farci immergere in un futuro non troppo impossibile. Infatti, la critica al nostro modo di vivere moderno è ancora più tagliente se decontestualizziamo gli stessi elementi inseriti in questo scenario di fantascienza.

Gen Urobuchi ha creato una storia intricata e complessa, appassionante e ricca di colpi di scena, alcuni dei quali lasciano senza fiato e con le lacrime agli occhi. I personaggi sono ben costruiti, caratterizzati al meglio, tanto che è possibile empatizzare con ognuno di loro e perfino giustificare le loro azioni, villain inclusi.

Lascia un commento