Recensione di Everything Sucks! – Si torna ancora negli anni ’90

Da poco uscita sulla piattaforma Netflix, Everything Sucks! è una delle nuove serie tv proposte per incuriosire il pubblico e farlo tornare negli anni ’90, senza però portare a una sorta di effetto nostalgia verso quel periodo, cosa che altresì succede con altre serie Netflix.

TRAMA

La serie americana è stata prodotta da Ben York Jones e Michael Mohan ed è ambientata in una cittadina  chiamata Boring, nell’Oregon.

Protagonisti di questa serie sono degli adolescenti alle prese con vari problemi tipici dei liceali. Per primo troviamo Luke O’Neil (interpretato di Jahi Di’Allo Winston), un ragazzo cresciuto solo dalla madre Sherry (Claudine Mboligikpelani Nako), una hostess con grandi abilità da regista.

A seguire, i due amici: McQuaid (interpretato da Rio Mangini), un tipo chiuso e fin troppo serio, e Tyler (Quinn Liebling), un ragazzo dotato di non molto intelletto, e che va a rivestire l’elemento comico della serie.

Tutto si muove quando, il primo giorno di liceo alla Boring High School, il gruppetto di ragazzi si iscrive al A/V Club, ed è qui che Luke conosce e si innamora di Kate Messner (interpretazione ottima di Peyton Kennedy), figlia del preside Ken Messner  (Patch Darragh), iscritta al secondo anno. A questo punto insorgono i veri problemi. Luke tenta di conquistarla in tutti i modi, ma Kate ha dei veri e propri dubbi sulla propria sessualità; prova, infatti, dei sentimenti verso una ragazza che fa parte del Dramma ClubEmaline Addario. Troppo semplice, se non fosse per il fatto che Emaline a sua volta frequenta un ragazzo del medesimo club, Oliver Schermerhorn.

L’amore puerile

Everything Sucks!, ruota attorno all’amore di Luke nei confronti di Kate, tutti i personaggi secondari fanno da sfondo a questa vicenda senza entrare mai troppo nel dettaglio, divenendo così una sorta di semplicissima cornice. La serie, composta da dieci episodi di circa venti minuti ciascuno, non si trascinano la pesantezza mostrata in The End of the F***ing World, anzi sono leggerissimi e piacevoli da guardare. Gli episodi sono legati l’uno all’altro a formare una storia ben congegnata e con una struttura molto ben definita. Ed è proprio a partire da queste premesse che si può parlare di un lavoro ben riuscito e di piacevole visione, che non stanca e non annoia. Il piccolo e giovane geek che si scontra con i primi sentimenti che lo portano ad aprirsi alle attenzioni verso una ragazza non di certo semplice, richiamano cliché già affrontati in diverse serie, ma il tutto viene ben giustificato da un ottimo susseguirsi dei fatti. Piccola grande pecca, sempre per tornare a parlare di cliché, è la caratterizzazione dei personaggi adulti che come spesso accade nei teen-drama appaiono poco maturi e impacciati. Sicuramente una caratterizzazione più matura e veritiera avrebbe aiutato ancora di più la serie.

Musicalmente parlando

Anche se si provano a fare rimandi ad altre serie Netflix, l’unico e importante dettaglio è la ripresa del passato in una cittadina degli USA: il ritorno delle VHS, delle audiocassette, dei Walkman e la musica di quegli anni, proprio come avviene sia in Stranger Things che in Dark.

Le soundtrack della serie aiutano in questo viaggio nel passato. Grazie a esse, torniamo indietro fino agli anni ’90 che riviviamo anche con la sigla della serie, diversa in ogni episodio, sia a livello visivo (con la scritta “Everything Sucks!” in vari stili e contesti) e sia musicalmente parlando in quanto accompagnata spesso da grandi pezzi storici.

Di seguito le soundtrack della serie:

  • Oasis – Wonderwall
  • The Mighty Mighty Bosstones – The Impression That I Get
  • Blues Traveler – Run-Around
  • Spacehog – In the Meantime
  • Oasis – Don’t Look Back in Anger
  • Tori Amos – Cornflake Girl
  • Spin Doctors – Two Princes
  • Monica – Don’t Take It Personal
  • Gin Blossoms – Til I Hear It From You
  • Bloodhound Gang – Fire Water Burn
  • The Offspring – Take It Like a Man
  • Weezer – Pink Triangle
  • Ini Kamoze – Here Comes the Hotstepper
  • Elton John – Rocket Man
  • Tori Amos – Silent All These Years
  • Deep Blue Something – Breakfast at Tiffany
  • Ace of Base – Beautiful Life
  • Mary J. Blige – Real Love
  • The Cardigans – Lovefool
  • Duran Duran – Ordinary World

Guardatela

Per il resto, si può dire che Everything Sucks! non dà spazio a momenti morti, anche attraverso l’intreccio delle storie non solo dei ragazzi, ma anche dei genitori, che in un certo senso tornano adolescenti, come a voler richiamare la stessa attenzione negli spettatori. L’amore puerile di Luke, affiancato a una dolcissima rivisitazione di The Rocket Man, aizza di certo lo spirito romantico dei più “vecchiotti”. Bellissima e degna di nota la citazione fatta alla “nuova” trilogia di Star Wars (i primi tre episodi), che di certo “rovinerà i vecchi film”.

Se non l’avete ancora vista ve la consigliamo caldamente, vista anche la sua brevità, e le ottime premesse per una seconda stagione nel 2019!

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