My Hero Academia: Confronto Anime/Manga

L’uscita della terza stagione di My Hero Academia è ormai prossima e in redazione abbiamo pensato che un piccolo riepilogo esplicativo avrebbe aiutato a prepararsi al meglio in vista di tale evento. Mano alle recensioni e al manga e si parte con un confronto che, in realtà, ha davvero poco da dire.

Prima stagione

La prima stagione corrisponde con precisione ai primi due volumi del manga e ai primi cinque capitoli del terzo. Per farla breve, da quando il giovane Midoriya incontra All Might, fin quando quest’ultimo non scaccia l’Associazione dei Villain dall’USJ. Vengono messi in scena così gli avvenimenti in 13 episodi. Probabilmente la necessità era stata dettata dall’incertezza della buona riuscita dell’anime, che, di fatto, ha cercato di essere quanto più fedele possibile al manga, anzi, migliorandolo sotto diversi aspetti. Ci vengono presentati, infatti, con maggiore dettaglio personaggi lasciati fin troppo secondari nel manga. Vengono mostrate, a differenza del manga, tutte le varie prove affrontate da ogni comprimario, rendendo il racconto più carico di emozioni. Il tutto risulta più inspessito nel valore e nei dettagli. Ottima anche la riproduzione su schermo delle caratteristiche “tecniche” di ogni personaggio, con le classiche schermate a metà episodio. Con questo escamotage vengono riportati i dati che lo stesso Horikoshi inserisce capitolo per capitolo.

La scelta fra manga e anime spesso è dettata dai propri gusti. Il disegno dell’anime è lontano da quello del manga, non rendendo fede all’ottimo lavoro del creatore in alcuni casi, o in altri migliorandolo. In questo caso produzione manga e anime vanno di pari passo. La regia di Kenji Nagasaki e l’operato dello Studio Bones sono stati più che fedeli. L’anime è di certo più dinamico del manga, ma quest’ultimo è molto più introspettivo, lascia intuire molto meglio il pensiero e i sentimenti dei personaggi primari, in particolar modo di Midoriya, accentrandosi molto più sulla sua figura che su quelle di chi lo circonda. 

Seconda stagione

Il successo della prima stagione ha aperto le porte a un discorso molto più ampio affrontato, così, nella seconda stagione. Le puntate sono quasi raddoppiate, arrivando a contarne 25. Vengono narrati gli eventi delle olimpiadi estive, il combattimento con Stain e si conclude tutto con l’incontro fra Deku e Tomura Shigaraki. Tutto ciò corrisponde a ciò che viene raccontato dal capitolo 23 fino al 70 (volumi dal 3 al 8). Anche qui, stesso discorso. Storia seguita alla perfezione e nel minimo dettaglio, ma prendono molto più piede i combattimenti dei singoli. Stagione molto più incentrata sull’azione anche se l’aspetto introspettivo non manca mai. La crescita palese dei personaggi è ben visibile in entrambe le opere. Il focus dell’anime sui combattimenti porta ancora più in luce quanto i personaggi stiano cambiando e quanto la loro importanza stia crescendo. Il dramma di Stain vissuto da Iida è fortemente affrontato nell’anime, così come viene messo in luce, con una puntata filler, il personaggio di Tsuyu.

Se nella prima stagione il confronto era quasi pari, con l’ago della bilancia rivolto leggermente verso la versione manga, per questa seconda stagione, il risultato sembra ribaltarsi. I focus sui personaggi secondari funzionano molto bene e garantiscono un’ottima riuscita della serie.

Cosa aspettarsi dalla terza stagione a questo punto? Tutto da vedere!

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