Intervista a Luca Maresca

Il disegnatore Luca Maresca ha risposto ad alcune nostre domande durante la quarta edizione del Festival del Nerd.

Secondo la tua esperienza, quali sono i tratti caratteristici del fumetto italiano?

Storicamente del fumetto italiano si può parlare semplicemente raccontando della Bonelli, a cominciare dalle strisce di Tex o di Zagor; per quanto riguarda le caratteristiche c’è il formato, la tavola nella gabbia a sei vignette. Il discorso è in realtà molto ampio e mi è difficile riassumerlo in poche parole.

– I tratti caratteristici che differenziano il fumetto italiano da quello statunitense?

Sempre a livello storico il fumetto italiano si caratterizza per il bianco e nero, non avere supereroi ma molte volte antieroi, persone normali, come un cowboy, un detective, dei poliziotti, di base è questo. Poi si sono evoluti, ultimamente con tante altre serie, tante altre case editrici che hanno aperto a tante altre sfaccettature del fumetto anche autoriale.

– Credi che i social network stiano penalizzando il mondo dei fumetti?

Bella domanda. Secondo me c’è un 50 e 50, da un lato non stanno penalizzando perché viene data la possibilità a tutti di sapere cosa sta uscendo sul mercato. Il problema riguarda quelli che commentano senza cognizione di causa, nessuno pensa e riflette abbastanza prima di dire qualcosa, soprattutto quando si tratta di esprimere la propria opinione su un fumetto, se è piaciuto o meno. Facebook da voce a tutti, io non dico che questo sia sbagliato, ma il problema è che tutti ne approfittano e la cosa più tragica è che nessuno pensa più con la propria testa. Questa cosa penalizza tantissimo la persona oltre che il mercato del fumetto.

– A quali disegnatori ti ispiri?

A tantissimi, l’elenco è infinito perché ogni disegnatore mi ha lasciato qualcosa. A livello Bonelliano mi sono ispirato tanto a Bruno Brindisi, De Angelis, ma anche a tanti disegnatori d’oltreoceano, Mazzucchelli, Miller; è difficile trovarli nel mio disegno però sicuramente da loro ho assorbito qualcosa. Sono davvero tanti e tutti quelli che mi piacciono mi hanno dato qualcosa.

– Hai preferito disegnare John Doe o Orfani?

Probabilmente tutti e due nello stesso modo. John Doe è stato il mio esordio nel mondo del fumetto, ed era un personaggio carismatico oltre ogni limite. Invece con Orfani sono entrato in Bonelli, con una serie che ha rotto tanti schemi, tanti canoni, che ha fatto parlare tantissimo, che ha segnato un punto di svolta all’interno della casa editrice. Sono stati due fumetti che mi hanno rivoluzionato personalmente e hanno fatto fare un passo avanti al fumetto nel panorama italiano, quindi sono contentissimo di aver lavorato su entrambe le serie.

– Se riuscissi a raccogliere tutte le sfere del Drago, quale desiderio esprimeresti?

Non lo so, è una domanda difficilissima, non ne ho idea, perché se sono qui è perché sono contento di tutto quello che ho fatto, quindi per ora mi sta bene tutto questo, forse più in là le userò.

– Se dovessi scegliere un superpotere, quale vorresti?

Forse il superpotere dei soldi, sinceramente non lo so, penso…una grossa resistenza fisica, come un super soldato.

Ringraziamo enormemente Luca Maresca per la sua disponibilità e simpatia, e non vediamo l’ora di poterlo incontrare di nuovo per discutere del magnifico mondo dei fumetti.

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